Ogni alimento che mangiamo, per quanto buono e sano, rimane qualcosa di estraneo se non è adeguatamente digerito. La natura minerale, vegetale e animale del cibo deve essere trasformata nella nostra specifica natura, nel nostro corpo individuale, nei nostri fluidi e tessuti. Solo attraverso la “morte” e l’annientamento di queste nature estranee, il cibo diventa pienamente “noi”. Se questo non accade, il rischio è che l’innata intelligenza unificante di tutte le nostre cellule possa essere disorientata e messa in pericolo: l’alimento non adeguatamente digerito entra nel nostro corpo mantenendo la sua natura estranea, minerale, vegetale e animale, e crea scompiglio. Il continuo flusso di materiale non adeguatamente processato alimenta dapprima sintomi generali di malessere, ma poi nel tempo può causare vere e proprie patologie. Come dirò in seguito, questo discorso vale anche per la mancata digestione di tutto quello che il nostro corpo incamera sul piano mentale e sottile.
Secondo la Medicina Ayurvedica, AGNI, il fuoco metabolico, è l’energia preposta alla trasformazione degli alimenti. Il suo potere trasforma ciò che è eterologo in omologo, ciò che non siamo in quello che siamo, il non-self in self. Da AGNI dipende la durata della nostra vita, la forza fisica, la resistenza alla fatica, la vitalità e l’efficienza del sistema immunitario. Più precisamente, AGNI governa la digestione, l’assorbimento, l’assimilazione e la trasformazione del cibo in energia e tessuto sano. AGNI è presente ovunque nel corpo. Esistono 13 AGNI principali. Il più importante è Jathara AGNI, il fuoco centrale, presente nel sistema digestivo. Gli altri sono presenti nel fegato, nel pancreas, nei tessuti e perfino a livello cellulare.
Quando AGNI è debole, il cibo non può essere trasformato in tessuto o in energia e neanche in materiale di scarto, come le feci e le urine, ma indugia in uno stato intermedio amorfo che non serve alle funzioni vitali, né può essere eliminato. Si forma così una sostanza che l’ayurveda chiama AMA. Questo termine sanscrito significa “crudo”, “indigerito”, “non-processato”. Questo materiale tende ad accumularsi e ad intossicare il corpo.
AMA e AGNI hanno qualità opposte: AGNI è leggero, penetrante, sottile, caldo e non liquido, mentre AMA è pesante, colloso, freddo, acquoso, appiccicoso, maleodorante. Appesantisce il corpo e occlude i canali (srota) dove scorrono i nutrienti e le energie dirette verso i diversi tessuti del corpo. Per un malfunzionamento del fuoco centrale (Jathara agni), AMA può formarsi nel tratto gastrointestinale e migrare verso altri tessuti. Ma, in seguito alla debolezza degli altri AGNI, AMA può formarsi ovunque nell’organismo, anche nei tessuti periferici.
Siccome AGNI digerisce anche la non-materia, cioè le immagini, i suoni, le sensazioni, le parole, ecc. il mal funzionamento di AGNI a livello neurosensoriale produce AMA mentale. Quando non abbiamo “digerito” un’offesa, una delusione, un insuccesso, una perdita o un abbandono, allora è possibile che si produca un AMA mentale che non solo può farci cadere nella depressione, nell’ansia, nel disinteresse o in altre simili turbe dell’umore, ma addirittura può farci ammalare nel nostro fisico, ovvero avere una ricaduta più fisica.
AMA facilita la proliferazione dei microbi e dei parassiti. Molte volte crediamo di aver preso quella o quell’altra infezione dall’esterno, ma non è così. I microbi sono già nel nostro corpo, AMA li nutre e crea le condizioni per la loro proliferazione. Nei bambini questo è molto evidente. Abusi alimentari e catarro precedono spesso e volentieri le infezioni vere e proprie. I trattamenti antibiotici abbattono la carica microbica e danno momentaneo sollievo, ma, non agendo minimamente sulla presenza e la produzione di AMA, non riescono a prevenire le successive ricadute. Anzi, sulle lunghe non fanno che aumentare AMA.
Secondo l’Ayurveda, AMA nel corpo può causare una serie di sintomi e segni: ostruzione dei canali, debolezza, pesantezza, movimenti anormali di Vata, malessere, indigestione, alito cattivo, meteorismo, ristagno nel flusso di energia, rigidità del corpo, perdita del gusto, inappetenza, stipsi o diarrea, debolezza sessuale, confusione mentale e sensazione di non chiarezza. AMA può rendersi palese verso l’esterno, sottoforma di uno strato bianco sulla lingua, catarro delle alte e basse vie respiratorie, perdite vaginali, muco nelle feci e dermatiti gementi. Il malfunzionamento di AGNI e la produzione di AMA sono anche alla base delle cosiddette “intolleranze”.
Sulle lunghe, AMA può anche concorrere a causare il cancro, forma estrema di perdita dell’intelligenza unificante che tiene insieme tutte le cellule del corpo in un unico ed individuale (indivisibile) organismo.
Segni di AGNI normale |
Segni di presenza di AMA nel corpo |
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DIGESTIONE | Buona. | Debole. |
INTESTINO | Regolare. | Stitichezza o diarrea. Meteorismo. |
ALITO | Piacevole, dolce, la lingua è pulita. | Cattivo, spiacevole, la bocca è “impastata” e la lingua è sporca, soprattutto la mattina. |
APPETITO | Ottimo. Si mangia e si digerisce di tutto. | Scarso e il cibo ha uno sgradevole sapore. |
OCCHI | Lucenti, chiari. | Spenti, opachi, appiccicosi. |
PELLE | Bell’incarnato. | Avvizzita, opaca, “sporca”. |
URINE | Chiara e di colore paglierino e con poco odore. | Torbida, tendenzialmente scura. |
FECI | Conformate, normali, senza forti odori. Eliminate senza sforzi. | Con odore forte. |
ARTICOLAZIONI | Non dolenti. | Dolenti. |
ENERGIA | Tanta, quasi inesauribile. La mattina subito attivo. | Affaticamento. Sembra difficile iniziare qualsiasi attività. La mattina, risveglio lento e faticoso. Sensazione generale di pesantezza. |
UMORE | Felice, gioioso, entusiastico. | Depresso. |